domenica 25 maggio 2014

Baludrome # 1 - Shizo Kanakuri

Appena iniziato Il Poltronauta, avevo chiesto ad un mio amico di scrivere dei post. Lui da subito ha iniziato a mandarmene, almeno uno a settimana. Poi ho realizzato che, per quanto belli, giustamente non li sentivo miei, e restavano un corpo estraneo.  
Tra un po' uscirà il suo di blog, "Baludrome" e questo, che un po' uso come post "filler",  è il primo post che ha scritto, il ponte ideale tra i due blog, pubblicato con colpevole ritardo, non ha caso si chiude con la frase "Meglio tardo che mai". 

Buona lettura!


Questa è la storia di un altleta giapponese,  che corse la maratona alle olimpiadi di Stoccolma, un caldo giorno d'estate svedese, e che poi tutti dimenticarono.


Stoccolma 1912, Olimpiadi. Nazioni partecipanti: 28.

Per la prima volta c'è anche il Giappone con ben due atleti, uno di questi sarà il protagonista della nostra storia. Lui è Shizo Kanakuri, giovane studente universitario con la passione della maratona; detiene il record mondiale della distanza, il primo corridore giapponese ad imporsi a livello internazionale.


Shizo Kanakuri alla cerimonia d'apertura
In patria è un eroe e l'università di Tokyo organizza una mega raccolta fondi per permettere al giovane di poter praticare ai giochi. La somma raccolta è di 2000 yen, una cifra paragonabile a 154000 euro di oggi!!!! Il giorno 16 maggio della partenza viene salutato alla stazione dei treni come un eroe di guerra. Arriverà a Stoccolma diciotto giorni dopo, dopo un viaggio di stile fantozziano.
Il 14 luglio, alla griglia di partenza, il nostro piccolo giapponese è tra i favoriti. Le nuove rigide regole impongono che gli atleti non potranno usufruire di punti ristoro, pertanto niente zucchero e niente acqua.

Quel giorno vi sono oltre 32 gradi, quantomeno strano in Svezia! Eppure il piccolo giapponese sorprende tutti restando in prima posizione per oltre 20 km, imponendo un ritmo proibitivo per molti altri atleti, fino a che un affondo del sudafricano MacArthur lo scalza in seconda posizione. La gara procede senza particolari episodi, anche perchè non c'è diretta televisiva, e gli aggiornamenti arrivano a singhiozzo.

All'arrivo, dopo altre 2 ore dopo, il primo a presentarsi sarà proprio il sudafricano mentre tutti i tifosi assiepati aspettano di veder arrivare il giapponese in seconda posizione. Invece non è così, alla spicciolata arrivano tutti i superstiti della gara, tranne Kanakuri. Purtroppo la maratona si era già presa la vita dell'atleta portoghese francisco Lazaro, colpito da una terribile insolazione; la macchina della sicurezza svedese si mette in moto, partono le ricerche, ma del piccolo maratoneta nipponico non si hanno tracce: non ritirato ma scomparso.

Il suo nome entra nei registri delle persone scomparse della polizia svedese. Eppure le voci di sue sporadiche apparizioni in vari punti del paese continuano a sussegguirsi che lo danno incanutito a chiedere informazioni per lo stadio, leggende urbane della peggior specie. 
Passano gli anni, 55 per la precisione, quando un giornalista legge di questa storia e ne vuole approfondire.
Compie ricerche dettagliate, consulta tutte le fonti immaginabili, fino ad arrivare ad una sensazionale scoperta: Kanakuri non è scomparso nel nulla, è nel suo paese natale Tamana, dove fa l'insegnate di geografia. 

Raggiunto dal giornalista spiega l'accaduto: all'altezza del 30 km viene colpito da malore e si avvicina ad una casa lungo il percorso dove gli abitanti gli danno da bere un bicchiere di succo di lampone, viene invitato a sedersi in veranda per un minuto, che si rivela fatale poiché si addormentare per oltre 10 ore, Al risveglio, per evitare la vergogna, decide di partire in incognito e tornare a casa.


Shizo Kanakuri finalmente all'arrivo, felice


Dopo questa incredibile scoperta, l'associazione olimpica lo invita a tornare a Stoccolma per finire quell'ultimo tratto di strada che mancava, a 77 anni suonati registra il più lungo tempo di percorrenza della maratona 55 anni!

MEGLIO TARDI CHE MAI.

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